Progetto Maschere della Vita_ 2017

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Maschere della Vita Maschere della Vita Maschere della Vita
Maschere sagomate e verniciate blu, e ferro arrugginito _ diverse misure

Manifestazioni ed eventi:
Venezia_ Palazzo Contarini Polignac _"Luce & Pensieri" mostra di Daniele Basso con Paolo Amico a cura di Ermanno Tedeschi _ 4 Ottobre /24 Novembre 2017

Le maschere sono infinite, come le ragioni che spingono l'uomo ad indossarle: religione, potere, emozioni...
In comune hanno il doppio scopo di celare la realtà per comunicarne un altra. Sono veicoli di comportamenti, valori ed emozioni che trascendono la persona per diventare universali. Filtri, come gli specchi, a cavallo tra individuo e comunità, singolo e collettività. Per l'uomo indossare maschere è un fatto sociale, un modo di comunicare. Tant'è che tutti noi ne indossiamo diverse ogni giorno. Mentali, comportamentali, fisiche e virtuali. Una, ogni attività che svolgiamo.
L'etica illusoria di perseguire bene e verità assoluti c'impone di abbatterle, ma non sempre siamo in grado.
Le maschere sono così radicate nelle convenzioni sociali e legate intrinsecamente a ruoli, doveri, regole ed obblighi che condizionano i nostri comportamenti fino a definire l'efficacia delle nostre azioni. Certo la società "orizzontale" di oggi esibisce una rinnovata libertà dagli stereotipi, ma in realtà ci spinge ad elaborare maschere più raffinate, sempre più efficaci nel filtrare la nostra vera identità. E noi ci rifugiamo in esse, sentendoci unici, disinibiti, autentici, liberi... ma è un'illusione.
Stretti nella morsa della comunicazione, siamo dissuasi dall'approfondire la ricerca della nostra verità, della nostra individualità e del nostro valore, e siamo spinti ad usare maschere per rivendicare il nostro posto in società, trascurando per mille ragioni di manifestare la nostra vera coscienza... Eccetto poi scoprire che la maschera che scegliamo, rivela chi siamo a tutti, tranne che a noi stessi!
Questo progetto onora Venezia che ci accoglie in mostra reinterpretando con occhio ironico le 5 maschere più celebri della tradizione cittadina e attribuendo loro nuovi significati, tra arte e fantasia, per aiutarci a riflettere sulle diverse pieghe della vita e per sorridere delle mille facce di noi stessi. Quattro interpretate in un profondo e saturo tono di blu, che sfuma le pieghe della forma: bisogna avvicinarsi per scorgerle. Come con le persone che indossano una maschera: occorre avvicinarsi per smascherarle! Dr Peste invece, invertendo il bianco col nero della tradizione, proprio nel colore ritrova parte del suo significato.


Volto
Volto è una maschera neutra, che troviamo decorata in mille modi diversi eppure sempre uguali. Oggi diventa icona di chi esprime la propria appartenenza al gruppo attraverso la moda del momento.

Bauta
Bauta è la maschera del mistero che affascina per i suoi enigmi. Oggi diventa metafora di chi desidera essere alternativo a tutti i costi, e contestando tutto a priori, crede di fare un gesto d'affermazione di se, ma invece si ritrova vittima di una moda.

Dr. Peste
Dott. Peste è forse la maschera con le origini più concrete: i medici celavano fazzoletti nel naso sproporzionato per non infettarsi dalla peste. Oggi esprime scaramanzia e ispira diffidenza, metaforicamente trasforma la Medicina in stregoneria e la Scienza magia. Il nero allora diventa il protagonista cromatico che si inverte al bianco dell'iconografia classica. Un gioco di opposti che mette in evidenza come il fanatismo possa opporsi al sapere. Dietro vi si celano i tecnici, i burocrati, i fedeli, che nascosti nella concretezza dei regolamenti anche spirituali, non sanno più intuire la vita e le emozioni che stanno oltre. Spaventati dalle opportunità del cambiamento, terrorizzano il mondo con la loro fanatica ottusità.

Gnaga
Gnaga è la maschera usata dagli uomini per impersonare fanciulle. Gioca sul totale scambio dei ruoli. Oggi chi indossa questa maschera diventa giullare libero a corte di disquisire senza timori, libero di dire tutto ed il suo contrario. Ironia, simpatia e leggerezza seminano il germe del dubbio e proteggono la persona dalle verità che esprime.

Moretta
Moretta è la maschera ad uso esclusivo delle donne. Tenuta da un bottone in bocca, impediva di parlare. Disarmate dalla favella, dovevano esprimersi a gesti. Un silenzio di aspettative alla ricerca di significato... oggi esprime l'attitudine mistica di chi si rifugia in dimensioni alternative, pronto a credere oltre ogni prova, alla ricerca di nuovi significati dell'esistenza.

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